Che cos’è il CCIT ?
Il CCIT raduna delle persone di ogni cultura, lingua, religione, ideologia.
CHARTE CCIT
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Per approfondire
Il CCIT raduna delle persone, Rom, Sinti, Camminanti e gadje, sacerdoti, religiosi, laici, di ogni cultura, lingua, religione, ideologia, che sono impegnati o che desiderano impegnarsi insieme, in un comune cammino umano ed evangelico a partire dalla vita degli zingari.
E’ un luogo di incontro, di riflessione, di scambi e di arricchimento reciproco.
Il CCIT definendosi come un luogo di condivisione di esperienze pastorali ed umane, ha nel suo intento la vocazione di ispirare, di suscitare una attenzione sempre rinnovata che si adatti alla situazione concreta e non ha come finalità quella di elaborare dei progetti umanitari o pastorali.
E’ all’interno della vocazione della Chiesa Universale, alla quale ci chiama il Vangelo.
Il CCIT è testimone:
- Che i Rom, Sinti e Camminanti a motivo della loro cultura e della loro situazione di esclusione o di marginalità, sono spesso portati a vivere nelle periferie delle società e della stessa Chiesa.
- Che questa situazione crea dei movimenti migratori, mettendo ciascuno di noi (Rom, Sinti, Camminanti e gadje), a contatto con gruppi Rom di altri paesi, di altre religioni, con mentalità diverse.
- Che le politiche di sicurezza ( cause o conseguenze) si trasformano in ideologie e che generano dei processi di ingiustizia, di povertà, di isolamento e di esclusione.
Queste considerazioni ci sollecitano, gli uni e gli altri per un rinnovamento continuo dei nostri atteggiamenti e delle nostre pastorali.
Desiderosi di perseguire un ecumenismo di servizio, il CCIT è spinto a vivere concretamente un approccio e un dialogo interreligioso.
- Per far cadere i muri dell’incomprensione, il CCIT sviluppa al suo interno una spiritualità di fraternità che nasca dalla “presenza a Dio e al mondo” e dall’accoglienza dell’alterità:
- Il desiderio di rendere concreto e vivente il messaggio evangelico secondo il quale l’altro, sopratutto il più socialmente fragile, è una “vivente incarnazione di Cristo”.
- Sceglie per se stesso di essere povero e libero di fronte al denaro;
- desidera essere l’espressione di una Chiesa aperta e calorosa;
- riconosce ed assume, tutte le differenze dei suoi membri in una comunione fraterna e gioiosa.
- Attraverso i suoi incontri annuali internazionali, i suoi scritti, il suo bollettino semestrale (Nevi Yag), le iniziative dei suoi membri, il CCIT sensibilizza le comunità cristiane e le Chiese sulle situazioni reali vissute dagli zingari.
Le sue relazioni
Autonomo nelle sue funzioni e sue relazioni, il CCIT mantiene nell’amicizia, una collaborazione con il Dicastero per il servizio dello Sviluppo umano integrale con diverse Conferenze episcopali e le cappellanie di ogni paese.
Ha a cuore sempre la pace. E’ interessato a ciò che si muove nel mondo civile e politico, anche nella Unione Europea. È diffuso tuttavia ben oltre i suoi confini.